mercoledì 24 marzo 2010

I genitori non pagano la retta, i bambini subiscono l'umiliazione

Non so nemmeno come affrontarlo questo post, perché non voglio scegliere parole che possano sembrare indelicate. Però non posso nemmeno tacere.
Quando ieri sera ho sentito la notizia al Tg non ci potevo credere.
Il 22 marzo, nella mensa scolastica di Montecchio Maggiore, in provincia di Vicenza, a nove bambini è stato servito un panino, mentre a tutti gli altri pastasciutta e hamburger. I genitori da anni non pagavano la retta.
OK, è giusto, la retta si paga. Nessuno dice il contrario. Ed è anche giusto che l'amministrazione comunale abbia deciso di prendere provvedimenti nei confronti di chi non lo fa. E non voglio entrare nel merito delle motivazioni per cui un genitore decide di non pagare la retta, che possono essere tante, dalla furbizia e dal menefreghismo alla reale necessità.
Però voglio dire una cosa agli amministratori del comune di Montecchio Maggiore: ma vi sembra il caso di umiliare così nove bambini? Avete pensato per un attimo a come si sono sentiti quando si sono visti servire un panino e un bicchiere d'acqua?
I problemi degli adulti si risolvono tra adulti. I bambini vanno sempre tutelati. I bambini non c'entrano. Non hanno deciso loro di non pagare la retta.

martedì 23 marzo 2010

Strudel al curry

Ho messo il curry nello strudel di mele al posto della cannella. Quando me ne sono accorta dall'odore ormai era troppo tardi.

Devo aggiungere altro?

sabato 20 marzo 2010

Genitori spreconi, figli oculati

Mio nipote di cinque anni a mio fratello:

- Papà, che stai leggendo sul giornale?
- Gli annunci delle case in vendita. Che dici, ce la compriamo una bella casa?
- Ma sei matto?! Non lo sai quanto costa una casa?! Mica li troviamo per terra i soldi!

Una cosa è certa: i bambini di oggi la sanno lunga.

giovedì 18 marzo 2010

Mine vaganti è meraviglioso, lettera aperta a Ferzan Ozpetek

Caro Ferzan,
che non leggerai mai questa lettera, ma non importa, Mine vaganti è meraviglioso. Grazie. Credo sia uno dei tuoi film più riusciti, l’altro, secondo me, è Le fate ignoranti.

Non ti nascondo che all’inizio, dopo la prima scena corale, ero un tantino irritata perché, come al solito, in un film ambientato a Lecce si sentivano tutti gli accenti del Sud, meno quello leccese. Poi, però, la storia mi ha presa talmente tanto che non ho più fatto caso agli accenti e in fondo, alla fine, mi sono resa conto che anche su questa questione te la sei cavata egregiamente.

È bello il tuo film. Divertente ed emozionante al tempo stesso. La figura della nonna mina vangante è di una bellezza che lascia senza parole. Le battute finali, poi, che non descrivo per non rovinare la sorpresa a chi passerà da questo blog prima di aver visto il film, sono talmente emozionanti da far venire le lacrime agli occhi. No, non per la tristezza. Non ci ho trovato niente di triste. Per la bellezza. Perché, sai, la bellezza mi emoziona sempre.

E poi il Salento, terra che amo perché mi sento un po’ sua figlia adottiva, l’hai descritto veramente bene. Qui si vive proprio così, tra un pettegolezzo, il pregiudizio, l’aperitivo nel bar alla moda, la convivialità, l’attenzione a “quello che dice la gente”, il mare, l’allegria, il sole. Forse si vive così anche in altri posti, solo che io non lo so.

Mine vaganti è meraviglioso. E va bene, mi ripeto, ma è da quando sono uscita dal cinema che ci penso. E non capita spesso di sentirsi incollato addosso un film per giorni. È una bella sensazione. E allora grazie. Ancora.

mercoledì 17 marzo 2010

Allattamento materno e controllo del peso in gravidanza

Se avessi tempo, mi piacerebbe scrivere dell'ennesimo virus che si è beccata figlia professionista, del nuovo software che sto studiando, dei salti mortali che sto facendo per conciliare vita professionale e vita familiare, dell'ultimo film che ho visto e di quello che non sono riuscita a vedere, dei libri che vorrei leggere e di quelli che invece non leggerei mai, insomma di un sacco di cose.

Poiché, però, il tempo ultimamente scarseggia più del solito, mi limito a segnalare due brevi articoli che che ho scritto di recente. Uno parla dei benefici dell'allattamento materno, l'altro di alimentazione e controllo del peso in gravidanza.

mercoledì 10 marzo 2010

Logica duenne

- Mamma, ha detto nonna R che voglio una sorellina. O un fratellino.
- Ma che ti mette in testa tua nonna?
- Il cappello, mamma, il cappello!

lunedì 8 marzo 2010

Tacchi per duenni

- Mamma, voglio i tacchi
- Non ti sembra un po’ prestino per i tacchi?
- Voglio i tacchi come quelli di Barbie.
- Sì: certo, e magari compriamo un bel paio di stivali rosa con i tacchi a spillo
- Mamma ho detto SCARPE. Stivali no!

E certo perché qua la questione è se debba trattarsi di scarpe o di stivali ...

giovedì 4 marzo 2010

Disallattamento riuscito

Sarà che i post importanti li scrivo sempre a scoppio ritardato, sarà che certe cose ho bisogno di metabolizzarle prima di dare loro una forma scritta, sarà pure un po’ per scaramanzia. Sta di fatto che il disallattamento si è compiuto il 12 febbraio e ancora non ne ho parlato.

Avevo detto che avrei interrotto questo allattamento prolungato prima dei due anni ed è stata dura – durissima – ma a due anni ci siamo arrivate senza allattare.

Ci siamo arrivate lentamente, soprattutto con il metodo della dialettica. Erano mesi che stavo cercando di diradare le poppate semplicemente distraendola con ogni sorta di gioco e attività ludica, ma con noi non funzionava molto bene perché era un continuo distrarre e proporre per poi tornare sempre alla solita richiesta da parte della bimba. Così ho capito che dovevo provare ad affrontare la situazione di petto, parlandole direttamente. Perché parlare con un bambino di due anni si può, basta “solo” trovare il momento e la formula giusta. E così, ho approfittato dei preparativi per la sua festa di compleanno. Le ho spiegato che stava per compiere due anni e che intorno a quell’età i bambini cominciano a essere grandicelli per ciucciare il latte della loro mamma. Ho cominciato con il togliere le poppate serali e quelle notturne per abituarla ad addormentarsi senza e, con mia grande sorpresa, le notti trascorse in giro per casa non sono state tante. Poi, una volta risolto il problema “nanna”, abbiamo smesso del tutto. Per circa una settimana è stata piuttosto nervosa, ma adesso va molto bene. Ogni tanto mi dice:
- Mamma, il tuo latte è finito perché io sono grande e posso bere il latte della mucca.
Adesso siamo entrambe molto più serene.

Con noi ha funzionato perché era il momento giusto. Quest’estate, quando ci avevo provato per la prima volta, era andata malissimo perché non eravamo pronte. Da quest’esperienza ho capito una cosa: non esiste un metodo o un momento universalmente valido per tutte le mamme e per tutti i bambini. Interrompere l’allattamento dopo l’anno di età è difficile ed è delicato. Ogni madre deve trovare il suo metodo e il suo momento. E purtroppo, nessuno ci dice come si fa. Semplicemente perché non si può.

lunedì 1 marzo 2010

L'amore ai tempi del televoto

Stamattina voglio parlare di Amici di Maria De Filippi. Sì: Amici. E sì: lo guardo. Guardo tanta TV. Soprattutto da quando sono diventata mamma e trascorro tutte le serate in casa. Comunque, non è del mio rapporto con la scatola animata che voglio parlare. Voglio proprio parlare di Amici.

Quelli che seguono il talent show sapranno che ogni domenica sera viene eliminato un concorrente. Il meccanismo attraverso ciò accade ormai cambia di settimana in settimana e diventa sempre più complesso, ma non è nemmeno di questo che voglio parlare, anche perché trovo l’argomento veramente poco interessante.

Venendo quindi al dunque; la sfida finale di ieri sera ha chiamato in causa il cantautore Enrico e la ballerina Elena, teneramente fidanzati. Il ragazzo si è rifiutato di sfidare la sua amata e quindi, in pratica, si è autoeliminato, compiendo un gesto di vero altruismo, anche perché il vincitore del programma si aggiudica un montepremi di tutto rispetto (e comunque non voglio discutere sul gesto del concorrente perché rientra nella sfera dei “fatti suoi”). A questo punto, ovviamente, si è scatenata una piccola bagarre, a conclusione della quale Enrico ha detto:
- Io non vado al televoto con lei.
Al che l’insegnante di canto Loretta Martinez ha commentato:
- Questa è la più bella frase d’amore che io abbia mai sentito.

Qui le cose sono tre:
1) Me lo sono immaginato e la Martinez non ha detto così. Forse non è vero. Ho capito male. Una frase del genere non è esistita e la stanchezza mi sta giocando brutti scherzi.
2) Loretta Martinez non ha mai sentito una frase d’amore.
3) Loretta Martinez ha ragione, sono io a non aver capito niente. La vita si svolge in televisione. Il televoto è tutto.