venerdì 31 dicembre 2010

2011: l'anno che verrà

Ogni anno, più o meno a quest’ora del 31 dicembre, mi viene voglia di fare bilanci e, tutte le volte, mi pongo la stessa domanda. Cosa voglio tenere degli ultimi 12 mesi, cosa invece voglio buttare via?

martedì 28 dicembre 2010

Capodanno 2011: cenone

Non so ancora cosa farò la sera del 31 dicembre. Probabilmente starò a casa con la mia piccola famiglia, cioè solo noi tre. Ho però immaginato cosa potrei cucinare se avessi a cena 4 amici, per un totale di 6 persone, e ho scritto questo articolo, contenente anche tutte le ricette. Si tratta di piatti abbastanza semplici, ma gustosi e pure economici, adatti a un cenone in allegria. Si possono preparare qualche ora prima e quindi sono anche pratici, nel senso che vi resterà il tempo di prepararvi. Se deciderete di provarne qualcuno, fatemi sapere cosa ne pensate...
Se veramente saremo solo noi tre, personalmente mi limiterò ai pomodori al forno come antipasto, salterò il primo e preparerò entrambi i secondi, cioè cotechino con lenticchie e arrosto con le arance.

lunedì 27 dicembre 2010

Capodanno 2011: make-up perfetto ma veloce

In questo giorni ho pensato molto al make-up di Capodanno, perché dovevo scrivere un articolo per un sito con cui collaboro. Altrimenti, lo dico con estrema onestà, non mi sarei posta il problema. Prima di scrivere il pezzo ho fatto qualche prova per trovare un make-up carino e di tendenza. Durante questo tentativi ne è venuto fuori anche uno da realizzare in pochi minuti. Dunque, un make-up ideale per noi mamme che non abbiamo mai tempo e che, magari, per l'ultimo dell'anno abbiamo in programma di stare semplicemente a casa con la famiglia. Per noi mamme che, però, avremmo voglia di sentirci carine.
Un tempo tenevo molto al make-up e non uscivo mai senza; è stato quindi divertente rimettere, con una certa serietà, le mani nel beauty-case e i piedi in qualche profumeria.
Ecco dunque il mio make-up superveloce.

giovedì 23 dicembre 2010

Due anni e mezzo: nido o scuola materna? Epilogo

Chi ha letto questo mio post sa quanto mi sono tormentata prima di scegliere. E chi ha letto poi quest’altro post sa che, a un certo punto, all’inizio dell’anno scolastico, ho preso tempo, in attesa di decidere sul serio.

Le possibilità che mi si prospettavano erano tre:

1. nido fino a 3 anni e mezzo

2. scuola materna a partire da due anni e mezzo

3. nido fino a Natale, quindi più o meno fino a tre anni, poi passaggio alla materna (sappiate che si può fare, io per esempio non lo sapevo…)

Il dado ormai è tratto: nido fino a tre anni e mezzo, e quindi fino alla fine di questo anno scolastico. Perché? Ecco i motivi che mi hanno spinto a decidere:

mercoledì 22 dicembre 2010

Babbo Natale esiste: c'ho le prove



Dopo il mio post di questa mattina, figlia professionista è tornata a casa con l'alberello di Natale che vedete in foto, le mani sporche di verde (prova concreta che l'aveva dipinto proprio lei, ovviamente con l'aiuto delle educatrici del nido) e tanta voglia di recitare la poesia scritta sul retro dell'albero. E così, mentre saliva le scale di casa, accompagnata da apprendista papà, recitava, a memoria:

Lettera a Babbo Natale: 22 dicembre 2010

Caro Babbo Natale, che non esisti, però forse un po' sì. Sai che questo periodo dell'anno proprio non mi piace perché mi riporta - inevitabilmente - a un Natale di tanti anni fa, troppo triste e troppo luttuoso per essere vero. Perché il Natale se c'è la morte è un ossimoro, una contraddizione, quasi una bestemmia direi. È un’ingiustizia, un’inesattezza, una storpiatura. E invece, purtroppo, quel Natale del 1983 era tutto vero.

martedì 21 dicembre 2010

Shakira e il moralismo duenne

Facendo zapping, io e figlia professionista ci ritroviamo su MTV ...

- Mamma, chi è quella persona che balla con i capelli?
- Si chiama Shakira. Ma non balla solo con i capelli ...
- E perché ha la pancia tutta smutandata?
- Tesoro, non è smutandata, ha solo la pancia nuda. Non vedi che ha la gonna?
- Mamma, però, glielo dici che si deve coprire?

A questo punto mi pongo due inquietanti interrogativi:
1. dove ha sentito la parola “smu tan da to”?
2. mi sta forse diventando moralista?

lunedì 20 dicembre 2010

Amaretti: ricetta



1 kg di mandorle
1 kg di zucchero
Due uova intere
Il succo di due limoni
Due bustine di vanillina
Una spolverata di cannella


Amaretti e multitasking: cronaca di un ordinario pomeriggio di follia


Ore 14.30, apprendista papà rientra a casa dal lavoro, la prima cosa che dice varcando la porta di casa è:
- oggi fai gli amaretti?
- sì: mi aiuta tua madre, viene tra mezz'ora

Ore 15.00, arriva mia suocera, puntuale come sempre. Il tempo di versare le mandorle sbriciolate sulla spianatoia che mi squilla il telefono, quello del lavoro.

venerdì 17 dicembre 2010

Capodanno Low-Budget e Nonne 2.0

Miracolo: figlia professionista si è addormentata alle 21.00 senza fare capricci. Apprendista mamma si mette a lavorare. Deve scrivere un pezzo per un sito con cui collabora; il tema è: preparare un cenone di Capodanno Low-Budget. Le serve qualche idea. Chiama apprendista nonna, la regina dei piatti low budget e anche di quelli high budget. Di tutti i piatti, insomma.

giovedì 16 dicembre 2010

Huggies DryNites: non esiste migliore protezione



 


È sempre un piacere, per me, offrire uno spazio su questo blog ad Huggies, perché sono fatta così: mi affeziono ai marchi che mi hanno offerto prodotti utili. In particolare a quelli che mi hanno aiutata nella mia quotidianità da mamma apprendista e, qualche volta, anche un po’ imbranata.

Con i pannolini DryNites, Huggies si propone di offrire un prodotto valido per affrontare il problema della pipì a letto.

L’enuresi notturna è molto più comune di quanto si possa immaginare: riguarda un bambino su 8, di età compresa tra i 4 e 10 anni. Di solito, il problema scompare spontaneamente con la crescita. Nel frattempo, però, il bambino ne soffre perché si sente spesso in imbarazzo e poco sicuro di sé.

Come fare allora? Onestamente non lo so, ma posso immaginare come mi comporterei se mia figlia cominciasse a manifestare l’abitudine di fare la pipì a letto.

Come tutti i genitori interessati all’argomento, cercherei informazioni e proverei a trovare una soluzione. Nel frattempo andrei in giro per negozi, siti internet e blog a caccia di un prodotto valido in grado di aiutarci a vivere più serenamente il periodo tra il presentarsi del problema e la sua soluzione.

Sicuramente, quindi, arriverei su questo sito http://www.drynites.it/home_ragazzo.aspx, che Huggies ha dedicato all’enuresi notturna, oltre che alla presentazione dei pannolini mutandine DryNites. Se stai affrontando questo problema con il tuo bambino mi permetto, in punta di piedi, di consigliarti di dare un’occhiata al sito. È pieno di spunti, consigli e informazioni utili; a me sembra molto valido.

Le mutandine DryNites sono disponibili in due taglie
- 4-7 anni: 17-30 kg

- 8-15 anni: 27-57 kg

Si possono trovare in diversi disegni, per i maschietti e le femminucce, perché Huggies ha voluto renderle molto carine e simili alle “vere” mutandine. Sono dotate di un materassino superassorbente, di barriere antifuoriuscita e di un rivestimento impermeabile esterno; tutto questo le rende molto sicure. Grazie alle bande elastiche laterali hanno, inoltre, una perfetta vestibilità.

Se hai provato gli Huggies DryNites e hai voglia di raccontarmi come li avete trovati, tu e il tuo bambino, lascia un commento; lo leggerò più che volentieri. 

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mercoledì 15 dicembre 2010

Il capriccio creativo

Siamo quasi a fine anno: è tempo di bilanci. Mi è dunque venuta voglia di fare un elenco dei capricci più creativi del 2010, quelli di Ludovica ovviamente. Avete presente il capriccio creativo? Quello che viene ordito con cognizione di causa dal bambino solo perché ha per l’appunto voglia di fare i capricci, ma non ce ne sarebbe alcun motivo?

Capriccio creativo numero 1: Voglio andare all’asilo con il pigiama. Più o meno una volta al mese, Ludovica chiede di uscire in pigiama. Ma perché?
- Perché il pigiama è bello, mamma
- Tesoro, ma hai tanti capi di abbigliamento più belli
- No: io voglio il pigiama!
E comincia una lotta di mezz’ora che mi fa inevitabilmente arrivare al nido mentre stanno chiudendo la porta d’ingresso … incazzata, nervosa e in ritardo sulla mia tabella di marcia lavorativa.

Capriccio creativo numero 2: Voglio dormire per terra. Neanche sul tappeto, proprio sul pavimento. Si sdraia, si mette comoda, con Winnie the Pooh come morbido cuscino, e per convincerla a tirarsi su ci vuole la pazienza di Giobbe (e io – notoriamente – non ho niente in comune con Giobbe).

Capriccio creativo numero 3. Mamma, ho deciso che oggi voglio fare i capricci! Almeno giochiamo a carte scoperte …

Capriccio creativo numero 4. Mamma, voglio uscire. Niente di male in questa richiesta; peccato che le viene questa voglia sempre verso le 23.00, quando, oltre a un buio pesto, c’è un freddo siberiano persino al Sud in questi giorni, e quando sono sfinita da almeno un’ora di tentativi di portarla a dormire.

Capriccio creativo numero 5. Mamma, è buio: fai diventare luce. Ok, per i bambini i propri genitori hanno i poteri magici: quelli divini no, però! Questo capriccio, purtroppo, è piuttosto frequente; si manifesta quasi ogni sera quando, dopo cinque minuti di “mammaaaaaaaaa voglio uscireeeeeeeeeee”, la porto vicino a un balcone e le mostro che è tutto buio. La smette solo quando il sonno ha finalmente il sopravvento, cioè dopo una buona mezz’ora di litania “fai diventare luce, fai diventare luce, fai diventare luce… “

Capriccio creativo numero 6. Mamma, voglio il frutto che non c’è. È ora di merenda; il pomeriggio precedente sono andata a fare la spesa e ho comprato mele, arance, mandarini, banane e kiwi, ovvero tutto l’universo fruttifero che piace a mia figlia: mi sento dunque in una botte di ferro e mi ripeto come un mantra oggi non mi frega, oggi non mi frega, oggi non mi frega … Lei invece mi frega. “Mamma, oggi voglio proprio una bella pera”, “ma se non ti piace la pera, non la vuoi mai mangiare”, “oggi ho deciso che la voglio”. E parte un capriccio di un quarto d’ora fino a quando io, ritrovando la lucidità, le dico “Ok, ti prendo la pera”. Le servo una mela travestita da pera e lei la mangia, tutta soddisfatta, senza batter ciglio. Lo so, non si ingannano i bambini, ma questa è sopravvivenza.

E poi ci sono i capricci creativi da noia, cioè quelle idee balzane che nascono nella testa dei bambini quando si annoiano …

- Mamma mi dai una mia maglietta?
- Che ci devi fare?
- Devo pulire la mia cameretta

- Mamma mi compri la farina?
- A che ti serve?
- La devo buttare tuttaaaaaaaa per terra

- Mamma che fai?
- Sto preparando la cena. Vedi? In questa pentola ho messo a cuocere la tua pastina…
- Mamma, ma io la volevo cruda!

- Mamma, mi scappa la pipì
- Dai, andiamo subito a farla
- Ma io la voglio fare a casa della nonna!


E potrei continuare almeno per un quarto d’ora, però la pianto qua.

E voi ce l’avete un capriccio creativo da raccontare?

Se ne hai voglia, leggi anche
Quattro giocattoli che Babbo Natale non mi hai mai portato, e uno che invece sì
Compleanno bambini; i sacchetti fai da te
Decorare una torta di compleanno per bambini in modo semplice

lunedì 13 dicembre 2010

Alimentazione e bambini: evitare gli eccessi durante le Feste

Il problema della corretta alimentazione dei bambini mi sta molto a cuore. Educare i propri figli a mangiare bene non è sempre così semplice perché esistono i condizionamenti esterni, perché certe volte non si ha molto tempo per cucinare, perché ci sono casi in cui il carattere e la predisposizione del bambino non aiutano. Mia figlia, per esempio, tende a mangiare per noia e io combatto strenuamente ogni giorno contro questa sua tendenza.
Durante il periodo delle feste, poi, soprattutto quelle natalizie in cui la disponibilità di prodotti ipercalorici aumenta a dismisura, è ancora più complicato...
La corretta alimentazione, però, è una questione importante: è una questione di salute. Ecco perché ci tengo tanto.
Segnalo dunque questo articolo che ho scritto per il sito http://www.benesserevillage.it/, sperando che possa essere utile a qualcuno. Illustra le piccole "strategie" che mi sono inventata per aiutare mia figlia a mangiare bene e senza eccessi.

giovedì 9 dicembre 2010

Mamma e freelance: pro e contro

Pro. Una mamma freelance ha orari flessibili. Può accompagnare i propri bambini all’asilo o a scuola, si può organizzare meglio quando sono ammalati, può chiedere a se stessa il part-time e concederselo.
Contro. Pure le entrate sono flessibili, e qualche mese possono anche non entrare per niente.

Pro. Non ha capi; solo clienti e committenti. Se vuole mettersi in ferie non deve chiedere il permesso a nessuno e può rifiutare di lavorare a un progetto che non le piace.
Contro. Rifiutare un progetto la maggior parte delle volte vuol dire perdere il cliente. Se le viene un febbrone il giorno prima di una consegna, come fa a mettersi "in malattia"?

Pro. Una mamma freelance spesso ha l’ufficio all’interno della propria casa, dunque non è sottoposta a spostamenti estenuanti e non è costretta a porre troppa attenzione al proprio aspetto.
Contro. Rischia di vivere la maggior parte del tempo con indosso una tuta sformata dal tempo e una pinza tra i capelli: il suicidio della femminilità.

Pro. Una mamma freelance può scegliere liberamente e in autonomia il valore da dare al proprio tempo, e assegnarsi, di conseguenza, una tariffa oraria adeguata.
Contro. Ci sarà qualcuno che si assegnerà un compenso più basso e che in questo modo, con grande probabilità, le ruberà il cliente.

Pro. Una mamma freelance può decidere di non lavorare dopo un certo orario, di essere sempre libera nei fine-settimana, di non accettare scadenze troppo brevi che la costringerebbero a fare una corsa contro il tempo.
Contro. Ci sarà sempre qualcuno, magari con meno impegni famigliari, che invece accetterà, e questa volta – ci potete scommettere – le sottrarrà il cliente.

Pro. Una mamma freelance può trascorrere più tempo con la propria famiglia.
Contro. Spesso, la propria famiglia pretende il suo tempo anche quando non glielo vuole concedere. Per esempio, quando ha una consegna dopo due ore e sta cercando di portare a termine il progetto, le potrebbe succedere di udire sua figlia che urla perché vuole che la mamma le prepari la merenda e non ha alcuna intenzione di accettarla dalle mani del padre, che le darebbe la stessa - identica - merenda.

Pro. Una freelance fa sempre un lavoro che le piace.
Contro. Certe volte lo fa perché non ha alternative.

E voi? Siete freelance o lavoratrici dipendenti? Cercate un lavoro o siete casalinghe felici? Siete mamme oppure no?
Mi interessa moltissimo conoscere il rapporto delle altre donne con il proprio lavoro e il modo in cui riescono a conciliare – se ce la fanno – vita professionale e familiare. Anche di quelle che non sono mamme.
E voi uomini? Come ci vedete voi uomini? Cosa pensate delle vostre colleghe e del loro approccio al lavoro? So che non sono molti gli utenti maschi di questo blog, ma mi piacerebbe conoscere anche la loro opinione...

venerdì 3 dicembre 2010

Huggies Natural Fit: cuciti addosso ai bambini




Come dicevo in questo post, sono una fan degli Huggies, che mi hanno accompagnata dal primo cambio allo spannolinamento e, siccome sono una persona curiosa, credo di averli usati più o meno di tutti i tipi.


Ho scoperto i Natural Fit per caso. Sapete come si fa tra mamme, no? Tu che pannolini usi? Come ti trovi? Dove li compri? E così, un giorno, la mia amica M. mi parlò di questi pannolini sagomati e superassorbenti.


Onestamente, i Natural Fit mi erano proprio sfuggiti, ma ho voluto subito provarli. Appena tornata a casa con il mio primo pacco di Huggies Natural Fit, ho preso un pannolino e l’ho confrontato con uno di quelli che avevo (sono fatta così io, devo sempre testare tutto). Provateci anche voi. Salta subito all’occhio che sono più elastici, sagomati e anche più sottili. Danno proprio l’idea di essere comodi.


Grazie alla loro forma sagomata e alle fascette elastiche, aderiscono perfettamente al corpo del bambino e non ne limitano i movimenti. Siete delle testatrici incallite come me? Prendetene uno tra le mani e provate a tirare l’elastico che c’è sul retro, le fascette laterali e quelle che vanno tra le gambine: non vi dà l’idea di potersi adattare al corpicino del bimbo? In sintesi, quindi, il pannolino aderisce alla perfezione (e dunque non fuoriesce niente), ma allo stesso tempo non “costringe” il piccolo.


Il materassino assorbente, poi, pur essendo meno ingombrante, ha una tenuta super, il che aiuta – cosa fondamentale - a mantenere la pelle asciutta.


Massima assorbenza, comfort e adattabilità sono dunque la caratteristiche principali degli Huggies Natural Fit, che sono pure simpatici perché decorati con i personaggi Disney. Si possono trovare in tre taglie (3°: 5-9 kg; 4°: 8-14 kg; 5°: 12+ kg).


Insieme agli Unistar e ai Super Dry, gli Huggies Natural Fit, grazie alle loro caratteristiche, sono stati i pannolini che ho usato di più.


E voi? Quali sono le caratteristiche che cercate o che avete cercato in un pannolino? 

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mercoledì 1 dicembre 2010

Giocattoli sicuri

In questo periodo dell'anno siamo tutti un po' presi dagli acquisti natalizi per i nostri bambini. Anche quelli come me che il Natale non lo amano poi così tanto.
Lo scorso anno per me è stato più semplice scegliere. Ero partita con l'idea di prendere una bambola senza super poteri e poi, non avendone trovata una che mi piacesse davvero, ho comprato un'enorme scatola piena di costruzioni. Si è rivelato un acquisto azzeccatissimo. Le costruzioni sono state, e sono ancora, le compagne più complici di tutti i giochi pomeridiani di figlia professionista. Ci ha costruito qualunque cosa: case, palazzi, giardini, automobili, aerei e persino torte e pietanze di ogni tipo.
Quest'anno è stato più complicato scegliere (già fatto perché odio andare per negozi quando c'è la ressa) perché mia figlia ha fatto una richiesta molto precisa e non sapevo se fosse bene accontentarla. Mi sono fatta dunque tante domande sui criteri per scegliere i giocattoli più adatti e più sicuri per i propri figli. Ho cercato di darmi qualche risposta che ho sintetizzato in questo articolo, pubblicato da www.benesserevillage.it
Ovviamente, mi farebbe molto piacere se qualche mamma, papà, zio o zia, nonno o nonna, di passaggio su queste pagine, volesse condividere con me la propria esperienza e il proprio pensiero sulla questione giocattoli.