mercoledì 26 gennaio 2011

Perché vivere al Sud conviene

Sul numero di Millionaire di questo mese c'è un articolo intitolato Benvenuti al Sud, come il famosissimo film con Claudio Bisio; nel pezzo si parla di come, ormai, esista anche una sorta di emigrazione al contrario, dal Nord al Sud, e non si tratta solo di gente che torna nel proprio luogo di origine dopo un periodo in un'altra città. Ci sono infatti diversi imprenditori settentrionali che si trasferiscono nel Mezzogiorno per inventarsi un lavoro.
Ma perché? Contrariamente a quanto si sente spesso dire, vivere al Sud sotto molti aspetti conviene, per tutta una serie di ragioni. Il mio Sud è il Salento e non ci sono nata. Ci sono venuta dopo aver vissuto in altri posti, dal Sud, al Centro al Nord. Non credo che tutto il Sud sia uguale, io quindi parlerò solo dei vantaggi di quello in cui ho scelto di abitare.

martedì 25 gennaio 2011

Sport: quanto devono farne i bambini?

Negli ultimi giorni, per scrivere questo articolo, mi sono studiata le linee guida dell'Organizzazione Mondiale della Sanità sulla quantità di attività fisica consigliata per mantenersi in buono stato di salute.
Il documento divide la popolazione, e di conseguenza i consigli, in tre grandi gruppi: 1) da 5 a 17 anni; 2) da 18 a 65 anni; 3) oltre 65 anni.

È interessante, secondo me, quello che l'OMS dice per la prima fascia d'età, cioè per bambini e adolescenti.

lunedì 24 gennaio 2011

Il biscotto mordace

Figlia professionista sta facendo colazione, mentre apprendista mamma digita freneticamente sul suo portatile perché deve consegnare due articoli entro subito.

- Mamma, mammaaa, mammaaaaaaaaaaaa
- Che c'è?
- Mamma, aiuto, il biscotto mi ha morso!

Apprendista mamma smette di digitare e si domanda: ma dove può arrivare la fantasia di un bambino quasi treenne?

venerdì 21 gennaio 2011

Mamma, mi vuoi bene anche se faccio i capricci?

In uno dei suoi tanti slanci di affetto...

- Mamma ti voglio bene.
-Anche io te ne voglio. Tantissimo.
- Mamma, ma tu mi vuoi bene anche quando faccio la monella?
- Certo, tesoro, io ti voglio bene indipendentemente da quello che fai. Ti voglio bene e basta. Vuol dire che ti voglio bene anche quando, per esempio, combini qualche pasticcio o sei capricciosa.
- Ma allora posso fare sempre i capricci.
- Bè, insomma, sarebbe meglio di no. I capricci non sono una bella cosa, anche se continuo a volerti bene. Vedi,  se per esempio fai i capricci, io non smetto di volerti bene, però se esageri magari mi arrabbio oppure divento triste.
- Scusa mamma, mi dispiace tanto.
- Di cosa?
- Di quando faccio i capricci!

Ma come fanno i bambini, a meno di tre anni, a essere così profondi?

giovedì 20 gennaio 2011

La seconda sorella immaginaria

- Mamma, mia sorella Silvia non vuole dormire
- Scusa, ma non si chiamava Stellina la tua sorella immaginaria?
- Sì: certo, mamma, ma questa è un'altra sorella!
- Ah, bé, allora ...



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Bambini che non dormono: vademecum di una mamma disperata

mercoledì 19 gennaio 2011

Torte semplici a merenda

Non sono una fan delle merendine. Ogni tanto ne compro e ne mangio anche, ma molto molto raramente. Finché posso, preferisco che la merenda di mia figlia comprenda frutta fresca, yogurt o latte, qualche volta del cioccolato fondente o una fetta di torta casereccia.
Ecco le ricette di due delle sue torte preferite.

martedì 18 gennaio 2011

Dubbi amletici di una mamma freelance

Sarà che l'anno lavorativo non è cominciato come speravo, sarà che ultimamente sono una libero professionista molto più libera che professionista, ma è un periodo che mi viene voglia di mollare e mi chiedo se valga veramente la pena stare ore e ore attaccata al PC, anziché dedicare più tempo alla vita vera. Sì: perché quando il lavoro non gira io lavoro anche di più, a cercare contatti, a fare esperimenti, a inventare soluzioni.

lunedì 17 gennaio 2011

Riciclare un pandoro: palline di cioccolato con mompariglia

La domenica faccio sempre un dolce e, ieri, avendo ancora in casa mezzo pandoro, ho pensato di riciclarlo in questo modo. Gli ingredienti sono quelli che avevo io in casa, voi ovviamente potete prendere spunto dalla mia ricetta e personalizzarla a piacimento.

Ri-carica

La nascita di un figlio è uno spartiacque importante nella vita di un essere umano. C'è un prima e c'è un dopo. Certe volte è difficile ricordare com'era il prima; ogni tanto, però, io ne sento il bisogno; avverto la necessità di guardare al mondo con la spensieratezza e quel pizzico di follia che avevo un tempo.

venerdì 14 gennaio 2011

Il sole che mangiava la luna

- Mamma, che mangia il sole quando ha fame?
- Tesoro, il sole non mangia
- Non è vero, mangia! Te lo dico io cosa mangia
- Dimmi
- Mangia la luna.
- No, tesoro, il sole non mangia la luna
- Sì: la mangia! Non vedi che certe volte è mezza e certe volte è piena?

Ecco a voi la spiegazione "scientifica" di figlia professionista alle fasi lunari...

Come trasformare un mobile di ikea in un pezzo unico

Occorrente: un pezzo di ikea, un po’ di immaginazione, tanta manualità o, in alternativa, un buon falegname.

Nel nostro caso, il mobile firmato ikea era, in realtà, un set di mobili, vale a dire un tavolo e quattro sedie, modello JOKKMOKK. Questo.

giovedì 13 gennaio 2011

La bicicletta che non parte: logica di una quasi treenne

Figlia professionista, dopo aver osservato con molta attenzione la mia cyclette, esclama:


- Mamma, perché la tua bici non parte?

- Perché non ha le ruote.

- E perché non ha le ruote?

- Perché non è una vera bicicletta. Non serve per partire. Si usa, in casa, per fare ginnastica.

- Mamma, ma tu quando fai ginnastica?

Ecco, quando faccio ginnastica? Mai. Ovviamente. Mai. Perché non ne ho mai il tempo.
Che me ne faccio allora di una bicicletta che non parte?

Bilanci

I bilanci andrebbero fatti solo quando si è assolutamente certi di ottenere risultati positivi. In caso contrario, si rischiano sfiducia, malumore, voglia di piangere, panico e tutta una serie di sentimenti negativi che non starò qui ad elencare. Ecco, io, ieri sera, ho commesso l'imperdonabile errore di fare un bilancio intempestivo.

Stamattina, dunque, avrei solo voglia di spegnere tutto e riavvolgere il nastro.
Avrei voglia di fermarmi per un giorno o anche solo per qualche ora.

Stop.

mercoledì 12 gennaio 2011

Bambini piccoli e influenza: istruzioni per l'uso

Ho scritto questo post con la consulenza di mio marito, che è un medico e, se non ci fosse stato lui, le prime volte che nostra figlia ha avuto la febbre alta io non avrei saputo proprio come comportarmi, a parte farmi prendere dal panico, ovviamente.
Ecco, dunque, un breve vademecum; una sorta di piccolo manuale della sopravvivenza.

martedì 11 gennaio 2011

Uso creativo dei giocattoli

Da qualche giorno ho notato una spiccata propensione di figlia professionista a utilizzare i giocattoli in maniera diversa rispetto a quella per cui sono stati pensati. E così:

- Il biberon di Sbrodolina le serve per spruzzare l’anticalcare immaginario che utilizza per “tenere pulito e splendente" il water di Barbie. Sì: perché nella casa di Barbie che le ha portato Babbo Natale c'è un bagno con un water in tutto e per tutto simile al nostro, tranne che per un piccolo particolare: il copriwater è fucsia. Dopotutto, di colore poteva essere il copriwater di Barbie?
- La casacca di Bambolotto, all’occorrenza, funge da Swiffer. Sì: da Swiffer. La prende e la mette intorno alle setole della sua piccola scopa rosa, più o meno come faccio io con il panno Swiffer, quando lo metto sull'apposita scopa.

lunedì 10 gennaio 2011

Influenza e virus parainfluenzali: coccole per mamme

Quando andavo a liceo avere la febbre era quasi piacevole. Niente scuola, niente compiti, niente impegni. Me ne stavo a letto tutto il giorno, con mia mamma che mi coccolava e mi portava il tè e la camomilla.

Negli anni dell’università, quando, a Roma, condividevo l'appartamento con altre quattro studentesse, erano loro a portarmi tè e camomilla e io, ovviamente, facevo lo stesso nel caso si ammalassero. Se anche tra noi non era sempre tutto rose e fiori, se una stava poco bene scattava una grande solidarietà.

Ecologia: come sono diventata più rispettosa dell'ambiente senza sacrifici

Oggi sono poco in forma: ho la febbre, lo stomaco assente per ferie, un po' di malumore per alcune questioni lavorative. Quando ho acceso il computer, avevo intenzione di scrivere un articolo per un cliente e poi di mettermi a letto. Però, poi, mentre facevo una pausa sorseggiando un tè e davo un’occhiata ai miei blog preferiti, mi sono imbattuta in questo post di mamma felice - bellissimo post – e mi ci sono ritrovata. Anch’io, negli ultimi due anni, ho dato una svolta ecologica alla mia vita e questo mi fa stare meglio. Mi è venuta quindi voglia di raccontare in cosa è consistita la mia "svolta".
- Ho abolito definitivamente piatti, bicchieri, posate e tovaglie monouso (i tovaglioli purtroppo no, ancora non ce la faccio).

- Ho cominciato a premiare le aziende che utilizzano packaging riciclabili, oppure non esageratamente grandi rispetto al contenuto.

sabato 8 gennaio 2011

Pensieri profondi di una quasi trenne

Ore 22.00, apprendista mamma e figlia professionista hanno appena finito di guardare "Peter Pan - Ritorno all'isola che non c'è". Apprendista mamma è distrutta e ha un solo desiderio: dormire. Figlia professionista, invece, nonostante abbia lottato tutto il giorno con un virus molto cattivo, che avrebbe messo KO persino Peter Pan e tutti i bambini dispersi, è ancora piuttosto vigile e in vena di riflessioni profonde.

- Mamma?
- Sì?
- Ti voglio dire una cosa
- Dimmi
- Ti voglio dire cosa mi piace
- Ti ascolto
- Allora... mi piace ... uscire, tornare a casa, e giocare con tutti i miei giocattoli

Ecco. E a me invece cosa piace? Cos'è che mi piace veramente? Bè, in fondo pure a me... Pure a me piace uscire, tornare a casa, e giocare con tutti i miei giocattoli. I miei giocattoli si chiamano computer, libri, dvd, cd e ... perché no? anche padelle e teglie ... teiere e tazzine ... annaffiatoi e cesoie ...  detersivi e ammorbidenti ... In fondo, non sono così diversi dai suoi ... In fondo, che c'è di meglio di avere una casa da cui poter uscire e rientrare? E oggetti, con cui aver voglia di giocare?

martedì 4 gennaio 2011

Befana: cosa metto nella calza

Credo che mia figlia riceverà tre calze. La Befana, infatti, viene a farle visita a casa nostra, dai nonni e da una zia di mio marito. Purtroppo, è molto golosa e quindi immagino che sarà difficile convincerla a non mangiare subito tutti i dolciumi. Per questo motivo, ho pensato che qui, a casa, la sua calza sarà sì piena di doni che le piaceranno, ma non conterrà troppe dolcezze.
Innanzitutto da noi sono bandite le calze preconfezionate, altrimenti dov'è il divertimento? Si appende una calza vera, preferibilmente del papà (perché sono più grandi e capienti), proprio sotto il camino, e al mattino - voilà - la si trova piena zeppa di oggetti che pure debordano e se c'è qualche libro (c'è sempre qualche libro, anche per i grandi) viene mollato, un po' a caso, sul camino.
Ma, insomma, cosa conterrà allora questa calza?