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lunedì 10 gennaio 2011

Influenza e virus parainfluenzali: coccole per mamme

Quando andavo a liceo avere la febbre era quasi piacevole. Niente scuola, niente compiti, niente impegni. Me ne stavo a letto tutto il giorno, con mia mamma che mi coccolava e mi portava il tè e la camomilla.

Negli anni dell’università, quando, a Roma, condividevo l'appartamento con altre quattro studentesse, erano loro a portarmi tè e camomilla e io, ovviamente, facevo lo stesso nel caso si ammalassero. Se anche tra noi non era sempre tutto rose e fiori, se una stava poco bene scattava una grande solidarietà.
 
Quando sono andata a vivere a Modena con l’uomo che sarebbe poi diventato mio marito, se mi veniva l’influenza, chiamavo in ufficio per informare della mia malattia e mi mettevo a letto. Certo qualche volta mi toccava andare a lavorare lo stesso perché c’era qualche urgenza, ma capitava di rado.

Adesso che sono mamma, se qualche virus si impadronisce di me, non me lo posso proprio permettere di stare a letto. C’è la bambina da lavare, vestire e nutrire. C’è la bambina che non accetta di vedere la madre fuori forma. C’è la bambina che vuole giocare, attaccare le figurine sull’album, guardare un cartone o, come ieri mattina, andare al mare. Ieri mattina, con 37.8 di febbre, io, mi sono sparata una compressa di paracetamolo e sono andata al mare. A fare una bella passeggiata sul lungomare di Gallipoli con tutta la famiglia. Quando sono tornata a casa avrei voluto solo buttarmi sul letto e svenire. E invece ho preparato il pranzo, giocato a disegnare una grande casa, fatto il bagnetto a figlia professionista e guardato La carica dei 101. Poi, quando finalmente apprendista papà, che nel pomeriggio doveva lavorare, è riuscito a venire in mio soccorso, mi sono infilata nel letto desiderando una sola cosa, anzi due: silenzio e buio. Ero stanca e anche un po' nervosa. Poi, mentre ero tra la veglia e il sonno, ho sentito una piccola mano che mi accarezzava i capelli e una piccola bocca che mi dava un sacco di baci. Era lei, che, dopo essere salita sul lettone, mi si era sdraiata accanto:

- Tesoro che fai?
- Ti faccio le coccole, così ti passa

E a quel punto ho pensato: va bene anche così. Ecco quali sono le coccole per le mamme colpite dai virus.


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