Solitamente, la domenica pomeriggio a casa mia si fa la pizza; è un modo per preparare la cena, ma è soprattutto un gioco. È un’abitudine che abbiamo preso quando figlia professionista aveva circa due anni: ai bambini piace manipolare, pasticciare, giocare con la pasta. Era attratta dalla plastilina, che aveva visto a casa di un’amica più grande, ma due anni erano troppo pochi per quel gioco. E così, ho pensato: perché non farla giocare a impastare farina e acqua? Lo facevano anche al nido.
E così, la domenica, nel tardo pomeriggio, noi facciamo la pizza.
Se volete imitarci, ecco cosa vi serve:
- Farina
- Acqua
- Lievito di birra
- Un pizzo di sale
- Una ciotola piena di pazienza
- Paraocchi per non vedere tutto quello che cade sul pavimento
- Una spianatoia grande per la mamma
- Un piccolo tagliere per il bambino
- Un sacchetto pieno zeppo di allegria
- La consapevolezza che dopo cena avrete una cucina da pulire da cima a fondo e un bambino da rimettere a nuovo (perché la farina arriva dappertutto e quando dico “dappertutto” non uso una parola a caso)