lunedì 10 gennaio 2011

Ecologia: come sono diventata più rispettosa dell'ambiente senza sacrifici

Oggi sono poco in forma: ho la febbre, lo stomaco assente per ferie, un po' di malumore per alcune questioni lavorative. Quando ho acceso il computer, avevo intenzione di scrivere un articolo per un cliente e poi di mettermi a letto. Però, poi, mentre facevo una pausa sorseggiando un tè e davo un’occhiata ai miei blog preferiti, mi sono imbattuta in questo post di mamma felice - bellissimo post – e mi ci sono ritrovata. Anch’io, negli ultimi due anni, ho dato una svolta ecologica alla mia vita e questo mi fa stare meglio. Mi è venuta quindi voglia di raccontare in cosa è consistita la mia "svolta".
- Ho abolito definitivamente piatti, bicchieri, posate e tovaglie monouso (i tovaglioli purtroppo no, ancora non ce la faccio).

- Ho cominciato a premiare le aziende che utilizzano packaging riciclabili, oppure non esageratamente grandi rispetto al contenuto.

- Avvio lavatrice e lavastoviglie solo a carico pieno, la sera.

- Ho abolito molti detersivi. Per pulire gli elettrodomestici, ad esempio, uso solo aceto, limone e ammoniaca. Per spolverare non utilizzo alcun prodotto, solo un panno morbido …

- Non butto mai gli abiti dismessi di mia figlia. Quando non le vanno più, li regalo a mia cognata oppure a qualche associazione benefica.

- Cerco di riusare. Qualche giorno fa, per esempio, con l’aiuto di una carta adesiva che mi era avanzata, ho trasformato una scatola di scarpe in un bellissimo contenitore per costumi.

- Non cucino più di quanto basta e, se avanza, rielaboro. Per esempio, se mi avanza del riso ci faccio gli arancini; se mi avanzano funghi, spinaci o altre verdure, ci faccio una frittata; se ho del torrone che nessuno mangerà ci faccio un semifreddo, eccetera eccetera. E ogni tanto, da una serie di avanzi, viene fuori una torta come questa, che ho chiamato torta del recupero.

- Se un mobile non mi piace più, non lo butto, lo rivernicio o lo faccio modificare. Quando abbiamo ristrutturato casa, abbiamo eliminato il minimo; il resto è stato recuperato e ci è piaciuto molto dare nuova vita agli oggetti.

- Compro quasi sempre prodotti alimentari locali o comunque italiani. Se posso, preferisco andare in campagna anziché al supermercato.

- Vado molto a piedi.

- Compro spesso on line. La spesa ancora no, perché non esiste un servizio del genere nel paesone del Sud Salento in cui vivo. Però libri, DVD, CD ... e anche cosmetici (minerali, ovviamente!).

Anche io, però, come mamma felice, non sono un’integralista e non voglio diventarlo. Per esempio, mangio banane e ananas, anche se vengono da molto lontano e i sistemi di produzione non sono esattamente ecologici. Compro abiti e oggetti alla moda, anche se molto meno di un tempo, perché la moda - non c’è niente di fare - mi piace proprio. Non credo riuscirò mai a leggere un libro in formato ebook: il piacere della carta è uno di quelli a cui non voglio rinunciare.

In sintesi, le scelte ecologiche che ho fatto fino a questo momento sono quelle che mi sono venute naturali e che, a essere sincera, non mi sono costate sacrificio (per esempio, uso poco l'auto pure perché odio guidare e il paese in cui vivo non è molto grande). Non è stato difficile, anche perché ho un marito convinto ecologista, che mi aiuta molto in questo senso. E poi perché sono cresciuta con una nonna nata nel 1909, che aveva vissuto due guerre mondiali (me lo diceva sempre) e mi ha educata a non sprecare, a fare i biscotti in casa e a lucidare le pentole con l'aceto...

Insomma, credo che ognuno possa trovare il proprio personalissimo modo di essere un pochino più attento all'ambiente e io ho certamene ancora molto da imparare. Anzi, se qualcuno ha qualche suggerimento, sono prontissima a leggere ...

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1 commento:

  1. il mio suggerimento è semplicemnte:
    continua così che vai bene!
    se tutti adottassero i tuoi pochi gesti il pianeta sarebbe a cavallo

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