giovedì 27 maggio 2010

Il Paese che sogno per mia figlia

Il Paese che sogno per mia figlia è un posto in cui esiste la giustizia sociale.
Un Paese in cui chi guadagna di più contribuisce di più e chi guadagna meno contribuisce con quello che può. Soprattutto, non sono sempre gli stessi a pagare.
Nel Paese che sogno per mia figlia non esistono condoni perché la gente, quando non è onesta, viene punita, non premiata. Non esiste l’evasione fiscale perché tutti sanno che pagare le tasse è doveroso e aiuta a garantire tutti quei servizi che rendono la vita più civile.
Nel Paese che sogno per mia figlia tutti i comuni hanno le risorse per gestire un giardino pubblico, che sia curato e pieno di giochi. Il Ministro dell’Istruzione sa perfettamente che il congedo parentale è un diritto e non un privilegio e non cerca di far riaprire le scuole a ottobre, perché conosce a fondo la vita e le problematiche della gente comune.
Nel Paese che sogno per mia figlia, gli stage sono sempre retribuiti e servono davvero a creare occupazione. I giovani, poi, trovano sempre un lavoro adeguato al titolo di studio che hanno conseguito.
Nel Paese che sogno per mia figlia gli insegnanti guadagnano la giusta ricompensa per la cultura che trasmettono e gli operai un salario equo per i sacrifici richiesti da un lavoro fisicamente pesante; i medici sono rispettati per la cura che hanno della nostra salute e i magistrati per il servizio che rendono alla Nazione; i freelance e i piccoli imprenditori che si inventano un lavoro da zero ottengono la giusta ricompensa per i salti mortali che fanno ogni giorno; i giornalisti possono informare liberamente e veramente, senza limitazioni.
Il Paese che sogno per mia figlia è un’utopia. Vi prego però di non svegliarmi, oggi ho bisogno di sognare.

2 commenti:

  1. ti sembrerà strano, ma è lo stesso paese che sogno per mio figlio... e probabilmente era lo stesso che sognavano per me i miei genitori, solo che mai si sarebbero aspettati che i loro figli avrebbero trovato un mondo così tanto peggiore rispetto al loro... che tutto ciò che mi avevano insegnato, e cioè che la scuola e lo studio erano importanti per costruirsi un avvenire, che la cultura è fondamentale e indispensabile per raggiungere deli obiettivi, si sarebbe rivelato sbagliato. nel nostro paese se i tuoi genitori non ti comprano casa non puoi metter su famiglia, se i tuoi genitori non ti coprono le spalle non puoi avere un figlio. se hai una laurea non puoi avere un lavoro normale, con maternità e congedo parentale come diritto indiscusso, e uno stipendio sicuro tutti i mesi.
    spero davvero che mio figlio si trovi un domani in un paese migliore di quello in cui vivo io.

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