martedì 22 maggio 2012

Le passioni, quelle cucite sulla pelle


In questi giorni di avvenimenti terribili, mi sento un po’ accartocciata su me stessa. Ho voglia di scrivere, ma faccio fatica a trovare gli argomenti giusti. Tutto mi sembra banale e fuori luogo.
Però, pensandoci un po’, ho deciso di rispondere pubblicamente a F., una ragazza di 18 anni che mi ha scritto per farmi alcune domande. La sua breve e-mail mi ha fatto particolarmente piacere. Insomma, è sempre molto bello per me ricevere due righe da chi mi legge, ma se chi mi legge è una giovanissima che potrebbe essere quasi mia figlia, allora diventa emozionante.
F. mi ha chiesto che studi ho fatto e se mi sono stati utili per fare il mestiere che ho scelto. Deve iscriversi all’Università e vuole essere sicura di compiere la scelta giusta. Le ho già risposto in privato, ma oggi voglio risponderle meglio.
Non so quale sia la scelta giusta, ma posso raccontare la mia storia.

lunedì 21 maggio 2012

Incomprensibile, atroce, maledetto

Un sabato mattina come tanti, una ragazzina di 16 anni saluta la propria famiglia e prende un autobus a pochi metri da casa, insieme al suo zaino, al suo sorriso e ai suoi pensieri da adolescente. Melissa sale sull’autobus, dove incontra Veronica, altre ragazze, altri ragazzi; tutti poco più che bambini.
Stanno andando a scuola. È sabato. I giovani sono più allegri il sabato. Si pensa alle uscite serali, ai fidanzatini, a cosa fare nel week-end. Non è difficile immaginare quanto forte sia la vita su certi autobus, la mattina.

martedì 8 maggio 2012

Torta per la festa della mamma

Dopo aver tentato di realizzare una torta a forma di castello, venuta veramente male, ho deciso che le decorazioni complicate non fanno per me e mi sono votata al principio del minimo sforzo. Per la festa della mamma ho pensato quindi a una torta semplicissima e gustosa. Mi ricorda un po' quelle che mi preparava mia madre da bambina, quando la pasta di zucchero e le decorazioni scenografiche non avevano ancora preso piede. Ecco la ricetta.

giovedì 3 maggio 2012

C’era una volta una tartaruga

Oggi c’è una donna di 37 anni. Mia madre direbbe subito: perché dici a tutti che hai 37 anni? A lei piace mantenere il mistero sull’età. A me no. Sono contenta di avere 37 anni, perché sono contenta del percorso che ho fatto e di quanto mi sono conquistata. Quando avevo 27 anni ero certamente più giovane, con tutto ciò che comporta, ma ero meno felice. Ci ho pensato tutto il giorno, lo scorso primo maggio, tra mare e campagna, nella bellissima giornata di compleanno che mi ha regalato la vita. 

C’era una volta una ragazza di 27 anni, piena di rabbia e colma di ansie. Rabbia contro quella vita che le aveva tolto, da bambina, un papà di 34 anni; rabbia contro quel destino che l’aveva privata della gioia di crescere in una famiglia felice, che l’aveva derubata del Natale e della musica in un solo giorno; rabbia contro quelle persone che non le erano state vicine.