mercoledì 21 aprile 2010

Mamme 2.0

Una mamma 2.0 è una a cui bastano un PC e un collegamento adsl per comunicare con il mondo.
Una che scrive il blog, la posta elettronica e le cartoline virtuali.
Una che se le serve la ricetta del brodo vegetale non chiede alla mamma, googola.
Una che se deve scegliere un passeggino, un seggiolone, una cassettiera, una qualsiasi altra cosa per il suo bambino non va in giro per i negozi, ma per la rete.
Una che fa amicizie on line, intesse rapporti professionali on line, ritrova vecchie conoscenze on line.
Una che compra libri sui siti specializzati, paga con la carta di credito prepagata (che utilizza per tutti gli altri acquisti on line) e riceve il pacchetto a casa.
Una che ha un account su Facebook, su Twitter, su FriendFeed, su aNobii e pure su Linked in.
Una che in banca non ci va mai, e nemmeno alla posta perché utilizza tutti i servizi telematici della terra.
Una che magari grazie alla rete ci lavora anche.
Una che “toglietemi tutto, ma non l’adsl”.

La mamma 2.0 sono io.

Anche se Facebook - onestamente- lo detesto.

giovedì 15 aprile 2010

Apprendista mamma sarà su Paperblog

Il mio piccolo blog sarà su Paperblog, un nuovo media partecipativo che verrà lanciato ufficialmente da qualche giorno.
Ogni post che pubblicherò su Apprendista mamma sarà analizzato, classificato e pubblicato anche su Paperblog.
Grazie allo staff di Paperblog per avermi notata nel caleidoscopio che è la rete e per avermi contattata. E grazie soprattutto a Silvia, che ha pazientemente risposto a tutte le mie domande in merito a questo progetto.
Diamo dunque il via a questa nuova avventura.

lunedì 12 aprile 2010

Basilicata coast to coast

A me, che in Basilicata ci sono nata, il film di Rocco Papaleo è piaciuto. Non che sia niente di eccezionale, intendiamoci, però è divertente. Racconta in maniera scanzonata, ma non senza un filo di malinconia, cos’è la Lucania. Terra sconosciuta, terra semideserta, terra di mezzo.

Coast to coast. Da costa a costa. Dal Tirreno allo Ionio. Un tratto di strada talmente breve che effettivamente, volendo, si potrebbe percorrere a piedi come fanno i protagonisti del film. Una Terra che ti sembra di tenere in tasca, per quanto è piccola. E ti sembra di poter essere amico di tutti i lucani insieme. Meno di 600.000 abitanti, con una densità di popolazione pari a 60 persone al chilometro quadrato (meno di un terzo della densità di popolazione media dell’Italia, che è di circa 200 abitanti per chilometro quadrato).

La Basilicata, terra di sognatori che molte volte espatriano (come pure ho fatto io). Terra del brigante Crocco (che Papaleo cita in maniera molto ironica e divertente); dei calanchi e del paesaggio lunare descritto da Carlo Levi (che tanto bene si osserva nelle immagini del film); del panino con la frittata; del nome Rocco, che forse è così tanto diffuso solo lì.

Se sarete bravi e saprete leggere tra le righe, imparerete qualcosa sulla Basilicata; sempre che vi interessi. Male che vada, avrete trascorso una serata in allegria.

E se poi a qualcuno verrà voglia di visitarla la Lucania, tanto di guadagnato.

giovedì 1 aprile 2010

Ferie accordate (ferie da scordare)

Ieri pomeriggio, per tutta una serie di motivi che è meglio non elencare, mi sentivo veramente esausta. Ho quindi deciso di prendermi una mezza giornata di ferie. Così, dopo la pausa pranzo, ho messo a letto figlia professionista e anziché tornare in ufficio, come di consueto, sono andata dal mio capo (che sarei io) e ho detto:
- Capo, ho bisogno di una mezza giornata di ferie
- Che c’è da fare?
- Niente di urgente. Abbiamo una traduzione, ma è breve, l’ho quasi finita e poi è in consegna venerdì.
- Va bene, ferie accordate. In effetti ne hai proprio bisogno: il cesto della biancheria da lavare è piena; il bagno ha conosciuto giorni migliori (molto migliori); ormai è impossibile sedersi sul divano, ci sono Biancaneve con tutti e sette i nani!
- Sì: ma io intendevo ferie. Ferie da tutto. Anche dalla casa. Vado a farmi una piega dal parrucchiere e poi, forse, un giro in centro.
- Ma sei impazzita? Vuoi uscire lasciando tutto così?
- Esattamente ...
- Te ne pentirai.

Aveva ragione il mio capo, me ne sarei pentita. Sentite come sono andate le cose. Alle 15.30 sono entrata dal parrucchiere, alle 17.30 ne sono uscita con i capelli in perfetta piega. Ho fatto un giro in centro e ho persino acquistato un push-up: dopo aver allattato per quasi due anni, il push-up è d’obbligo. Alle 18.30 sono rientrata. La casa – se possibile – versava in condizioni peggiori di come l’avevo lasciata. Mi sono quindi detta: niente paura, adesso in un’oretta sistemo tutto, poi preparo la cena e mi provo pure il push-up.
Alle ore 18.45, però, qualcuno ha bussato alla porta, mandando all’aria tutti i miei piani. Erano gli zii e i cugini di apprendista papà che abitano in Kuwait.

Avete capito? Per una volta che lascio tutto in disordine e mi prendo una pausa vengono a trovarmi addirittura dal Kuwait!

Ovviamente, la zia ha chiesto di andare in bagno.