Una donna normale deve certo dotarsi di una buona dose di ottimismo, per lei è più difficile, lo so; so che è complicato conciliare il lavoro con la maternità, ma penso che siano poche quelle che possono davvero permettersi di stare a casa per mesi. Bisogna accettare di fare sacrifici.
Mi associo a Panzallaria: dichiarare che il congedo parentale sia un privilegio e non un diritto è molto grave. Gravissimo.
Inoltre ho trovato che le parole del Ministro Gelmini siano state insensibili (mi riferisco soprattutto alla frase "Bisogna accettare di fare sacrifici") verso tutte quelle donne che ogni giorno cercano di saltarci fuori, quelle che non possono permettersi la baby-sitter e la donna delle pulizie, quelle che magari non hanno nemmeno l’aiuto della famiglia, quelle che fanno fatica a trovare un posto al nido o per cui il nido è troppo costoso.
E anche verso le libere professioniste, che molte volte, ormai, è solo un modo diverso per dire “precarie”; verso le collaboratrici a progetto, per cui dopo la gravidanza non ci sono più progetti a cui collaborare; verso le donne che fanno lavori faticosi, anche fisicamente. Insomma verso tutte quelle donne che si sacrificano davvero, che fanno salti mortali e che vivono nell’ombra. Ognuna con il proprio fardello.
La maternità è meravigliosa, è vero, ma certe volte è anche molto difficile. E questo non lo dobbiamo dimenticare mai.
Il congedo parentale, comunque, al di là delle singole situazioni, delle vite più o meno complicate, e del tipo di attività che si svolge è un diritto e deve rimanere tale, per tutte le mamme e anche per i papà.
Inoltre, è anche un obbligo.
Come afferma mamma felice, in questa lettera aperta molto ispirata, il vero privilegio è quello di poter scegliere.
E sono veramente poche, purtroppo, le donne che possono scegliere.
Il Ministro si occupa di Istruzione o Pari Opportunità? Le invasioni di campo non finiscono mai.
RispondiEliminabè, al massimo potrebbe occuparsi di Impari Opportunità, date le cose che dice ...
RispondiEliminail concedo parentale, in realtà, non è affatto un diritto - come dovrebbe essere - ma un privilegio per pochi. quando sono andata in maternità ero co co pro e al ritorno dai 5 mesi obbligatori avevo pochi mesi ancora di contratto e sinceramente non me la sono sentita di chiederlo, mi sembrava di rinunciare all'opportunità di lavorare ancora per quei pochi mesi! e ora ho una borsa di formazione, non mi pagano neanche i contributi, non solo non sarebbe previsto il congedo parentale ma nemmeno la maternità. probabilmente non avrò mai la possibilità di chiederlo perchè quando mio figlio avrà compiuto 3 anni (età massima del bambino per poter godere di questa indennità) non avrò sicuramente ancora un contratto di lavoro stabile.
RispondiEliminaper La castellana: il ministro delle pari opportunità non è lei ma sappiamo tutti chi ci rappresenta in quel ministero... stiamo fresche!
Hai ragione. Dovrebbe essere un diritto, ma purtroppo non lo è per tutti. Un motivo in più per rabbrividire di fronte alle parole della Gelmini. Io sono una libero professionista e mi sono astenuta 5 mesi dal lavoro (non un giorno di più). Ho percepito l'assegno dell'INPS in tempi anche abbastanza rapidi e quindi sono stata più fortunata di te. Però tra la gravidanza, i cinque mesi di astensione e la mancata disponibilità a lavorare anche di notte o nei weekend (che avevo prima di diventare mamma) ho perso alcuni clienti e molti lavori. Lo scorso anno è stato il peggiore. Quest'anno che mia figlia ha 2 anni ed è più gestibile le cose cominciano a tornare nella norma. Insomma cara CosmicMummy, per una donna è tutto più complicato nel mondo del lavoro, soprattutto se è mamma, soprattutto se è precaria, soprattutto in un paese come l'Italia in cui i diritti sono quelli che sono. Anche io, qualche volta, ho voglia di un altro figlio, ma se penso alla fatica che ho fatto a recuperare questo pochissimo di spazio lavorativo che mi sono riconquistata, mi prende male... In bocca al lupo per tutto!
RispondiEliminaMi scuso con CosmicMummy non avevo più cliccato sui commenti del blog di Apprendista mamma per la fretta...
RispondiEliminaComunque tra stare fresche e stare al fresco meglio la prima. Considando che arriva l'estate può essere un vantaggio!
;)