Com’ero io a tre anni? Ho solo qualche ricordo confuso, ma so per certo di essere stata felice. Avevo un papà divertente e una mamma rigorosa; due nonne, una all’antica e una moderna; un’amica del cuore; forse anche un gatto. Ero ancora figlia unica, dormivo in camera con i miei genitori, avevo una Barbie, una bicicletta con le rotelle, qualche altro gioco. La mia principessa preferita era Biancaneve e adoravo le favole che mi raccontava mia nonna (quella all’antica), accanto al fuoco. Tre anni è il momento della mia vita in cui cominciano i ricordi, come se ci fossi nata io a tre anni. La mia amica del cuore di allora, per esempio, è rimasta la mia unica vera amica per moltissimi anni e, ancora oggi, anche se non ci vediamo quasi mai perché viviamo in due posti diversi e distanti, penso spesso a lei. Penso ai nostri giochi, alle nostre avventure, a quel modo speciale che avevamo di rapportarci e di guardare al mondo.
Da qualche giorno mia figlia ha tre anni (già tre anni). Cosa ricorderà di quest’età meravigliosa? In che modo scoprirà il mondo, l’amicizia, la realtà?
Appena sveglie, quando ci prepariamo per uscire, spesso giochiamo a inventarci una storia. Questa mattina mi ha detto:
- Mamma, mi voglio inventare la storia di un bambino che usciva da solo, senza la mamma e senza il papà
- E dove andava?
- Al mondo
Questa sua risposta mi ha colpito molto. Non ha detto, che ne so, andava a giocare, andava al mare, o andava all’asilo. Andava nel mondo. Un bambino che andava nel mondo.
Come te, tesoro: a tre anni comincia il tuo vero viaggio nel mondo, ma non ci andrai da sola, o almeno non ancora; ti ci condurranno, per mano, la tua mamma e il tuo papà. Spero tanto che questo tuo viaggio sia felice.
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