Oggi voglio essere campanilista; voglio parlare della Basilicata a Sanremo. In particolare, vorrei commentare il monologo di Rocco Papaleo e la canzone di Arisa; sì: appunto, i due lucani presenti sul palco dell’Ariston.
Io non so se uno che non è mai stato in Basilicata può capire a fondo l’ironia di Papaleo perché lui è la lucanità e la lucanità non è come la romanità, la napoletanità o la bolognesità, che sono sotto gli occhi di tutti.
Pochi conoscono E poi c’è Arisa. Una che ha preso il treno dei suoi desideri e non è scesa più. La sua canzone, secondo me, è tra la due più belle del festival (l’altra è quella di Pierdavide Carone). Il critico Mario Luzzatto Fegis, nelle sue pagelle sul Corriere della sera, l’ha bocciata con un 4 dicendo che non ha fatto la cantante. Mi è sembrato un commento quantomeno superficiale. La notte è dolcissima, emozionante e cantata molto bene. Ce l’ho in testa da quando l’ho sentita. È una di quelle che ti entra dentro, te la canti, te la ricanti e ci rimugini anche un po’. Cosa chiedere di più a una canzone?
E, infine, sempre a proposito di sogni e canzoni. Forse non tutti sanno che Rocco Papaleo è anche un cantante, anzi un cantautore. Spero che possa cantare anche lui sul palco dell’Ariston perché i suoi pezzi sono interessanti, sono diversi, sono un genere poco conosciuto, un genere, come dire, lucano.
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Che dolcezza il tuo post! Rocco mi piace tantissimo!la canzone di Arisa non l'ho ascoltata ma provvederò! non ho mai visitato la Basilicata ma capisco cosa intendi, i miei sono di origine Calabrese, altra regione secondo me molto poco conosciuta, a parte i lati negativi...
RispondiEliminaun abbraccio
La Calabria rispetto alla Basilicata è famosissima!
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