giovedì 13 ottobre 2016

8 cose che dovresti sapere sull’allattamento

L’allattamento è un argomento spinoso. Sì: perché spesso ci si scontra, soprattutto tra mamme, ognuna dice la sua e si finisce per risultare divise in due gruppi, quelle che allattano e quelle che non lo fanno. E io questo scontro, sinceramente, non l’ho mai capito perché penso che siamo tutte sulla stessa barca, quella delle mamme che hanno a cuore la corretta nutrizione dei propri bambini.
Ho allattato quattro anni della mia vita. Due anni la prima figlia e un po’ più di due anni il secondo… Ecco 8 cose che, secondo me, tutte dovremmo sapere sull’allattamento.

1.
Molte donne smettono di allattare prima di quanto vorrebbero
Secondo uno studio pubblicato nel 2013 sulla rivista Pediatrics, dal titolo Reasons for earlier than desired cessation of breastfeeding, fino al 60% delle donne che allatta al seno smette prima di quanto vorrebbe. Le motivazioni sono diverse ma sono tutte evidentemente legate a difficoltà e/o a problemi pratici, per esempio problemi di suzione o di attaccamento non corretto del bambino, la convinzione di non produrre abbastanza latte, problemi di salute della mamma o difficoltà legate al rientro al lavoro.

2.
Allattare è difficile
Allattare al seno è complicato, molto complicato. Ecco, forse, nella maggior parte dei corsi preparto questa verità non viene sottolineata a sufficienza e dunque la neomamma, che deve affrontare già le proprie variazioni ormonali e le difficoltà dovute alle tante novità sopraggiunte dopo il parto, si trova spiazzata difronte a problematiche quali l’attaccamento non corretto, la suzione insufficiente, lo scarso aumento di peso del bambino, le ragadi e tutte le altre difficoltà dell’allattamento.

3.
Quasi tutte le mamme possono produrre abbastanza latte
Il numero di mamme che, effettivamente, non riesce a produrre latte a sufficienza per problematiche fisiche è, in teoria, molto esiguo. In pratica, però, una delle ragioni che più frequentemente spinge le donne a ricorrere al latte formulato è la convinzione di non aver abbastanza latte. Se sei convinta di avere poco latte ma vuoi allattare chiama una consulente in allattamento materno. Io, se non avessi chiamato l’ostetrica quando Ludovica aveva poche settimane, avrei certamente smesso di allattare molto presto, perché ero veramente in difficoltà. A me, per ben due volte, è stato detto di non avere abbastanza latte ed in entrambi i casi i fatti hanno poi dimostrato che non era così.

4.
Il seno non è l’imitazione del ciuccio
È, anzi, vero, esattamente il contrario. È il ciuccio che imita il seno, non viceversa. Eppure, una delle frasi che mi sono sentita rivolgere più spesso negli anni in cui ho allattato i miei due figli è stata: ti ha scambiata per un ciuccio. Allora, mettiamo le cose in chiaro una volta per tutte: ai bambini piace ciucciare perché sono “programmati” per farlo e sai perché? Perché hanno l’istinto di attaccarsi al seno materno. Entrambi i miei figli hanno rifiutato il ciuccio e, detto tra noi, ci ho anche provato a rifilarglielo nei momenti in cui ero stanca e un bel ciuccio mi avrebbe risolto molte cose. Ma loro niente. Ovvio: perché ripiegare sull’imitazione se si può avere l’originale? No: il ciuccio non è il male, neanche il biberon, e neanche il latte formulato. Sono tutte ottime soluzioni a cui – fortunatamente – possiamo ricorrere. Ma va bene anche il contrario, cioè crescere un bambino senza ciucci e senza biberon. A ognuno la propria scelta.

5.
Non esiste un intervallo perfetto fra una poppata e l’altra
Una delle domande che più spesso si fanno le neomamme che vogliono allattare è: ogni quanto tempo devo attaccarlo al seno? Non esiste l’intervallo perfetto tra una poppata e l’altra; si parla, infatti, di allattamento “a richiesta”. Capisco che all’inizio sia complicatissimo orientarsi ma, anche in questo caso, la persona giusta a cui rivolgere la domanda non è la propria mamma, la suocera o l’amica del cuore (ciascuna con le proprie personali convinzioni in materia di allattamento), ma la consulente per l’allattamento.

6.
Le mamme che non allattano sono ottime mamme, come quelle che allattano
Non è, cioè, l’allattamento al seno a fare una buona mamma. Ma perché dobbiamo dividerci in due fazioni, quelle che non allattano e quelle che allattano? Siamo tutte mamme, amiamo i nostri figli e cerchiamo il meglio per loro. Se per qualche ragione non allattiamo non dobbiamo sentirci in colpa, neanche quando non allattiamo semplicemente perché non ne abbiamo voglia. Lasciamo fuori dalla porta il senso di inadeguatezza perché non lo meritiamo.

7.
Le mamme che allattano a oltranza sono ottime mamme, come quelle che non allattano neanche un giorno
Ancora una volta, non è la durata dell’allattamento a stabilire l’adeguatezza di una madre al proprio ruolo. Non ci sono controindicazioni ad allattare un bambino di due o di tre anni, se mamma e bambino lo desiderano. Il latte materno continua a essere nutriente anche dopo l’anno e anche dopo i due anni e oltre, come sostengono le linee guida nazionali e internazionali.

8.
Una volta che l’allattamento è ben avviato arriva il momento che tu, mamma, avresti voglia di smettere, ma diventa difficilissimo
Okay, non ci sono controindicazioni, ma è sacrosanto che una mamma, a un certo punto, voglia smettere, per tutta una serie di ragioni e… se allattare, all’inizio, è faccenda alquanto complicata, smettere dopo l’anno, per certi versi, lo ancora di più. Nella mia prima storia di allattamento, il distacco è stato difficilissimo, tant’è che avevo stabilito che non avrei mai più allattato unsecondo figlio a lungo. Invece poi l’ho fatto perché la prima esperienza mi aveva insegnato come comportami e la seconda volta il disallattamento è stato molto più semplice e naturale.

L’esperienza, la conoscenza, il ricevere la giusta informazione e il giusto sostegno: è questo, secondo me, che può aiutare veramente.

E tu? Qual è la tua esperienza in materia di allattamento? Vuoi aggiungere altro a questi otto punti?

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