martedì 3 novembre 2009

Mamma e freelance: certi giorni è quasi da piangere

Metti un lunedì mattina come tanti. Sveglia alle 7.30. Non hai dormito molto, ma tanto ormai ci sei abituata a quei 5/10 risvegli notturni. Tuo marito è già andato a lavorare, e tu prepari la colazione e poi vai a svegliare tua figlia. Ti accorgi che scotta, ha la febbre. Oddioforseèl’influenza. Niente nido. Chiami i nonni. Pure i nonni sono a letto con la febbre. Niente nonni. E adesso come si fa? Hai un lavoro da consegnare domani. Sta per cominciare una settimana da incubo.

Era lunedì della scorsa settimana. Solo oggi sono uscita dall’incubo. Ancora mi chiedo come ho fatto in questi dieci giorni a consegnare tre traduzioni, imparare a usare un nuovo software, avviare una collaborazione con un nuovo cliente, cucinare, lavare, stirare, rassettare, ripulire, respirare.

2 commenti:

  1. Non lo so come hai fatto o come ho fatto io...
    Il segreto, forse, è domandarselo solo quando ne sei uscita.
    Mai, mai, mai domandarselo - giurate che non ve lo domanderete mai - mentre ci siete in mezzo.
    O, al massimo, porsi la domanda e rispondersi come Rossella O'Hara: "non posso pensarci ora, se no divento pazza...ci penserò domani".
    E poi domani ti guardi indietro e ti domandi "ma come ho fatto?" e soprattutto "ma come ho fatto a non sbroccare?".
    Anyway, welcome back Appma: mi sei mancata.

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  2. Anche tu mi sei mancata, cara, e mi è mancato il blog. Temo, però, che sarò latitante ancora per qualche giorno, causa bimba tuttora a casa con la bronchite e carico di lavoro (molto molto carico). I nonni, però, per fortuna sono in piena forma e mi danno una mano.

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