Sabato siamo state alla prima festa in maschera di figlia professionista.
Adoro il Carnevale e adoro il travestimento. Uno dei momenti più divertenti della mia vita è stato quando io e il mio amico GCB abbiamo noleggiato due meravigliosi costumi settecenteschi e ce ne siamo andati a mangiare una pizza a Trastevere (all’epoca vivevo a Roma): gli abiti troppo ingombranti per stare in una Seicento, la faccia stupita della gente quando siamo entrati nel ristorante (eppure eravamo in pieno Carnevale), i gesti abituali resi insoliti dai volumi dei vestiti ... E se adesso mi mettessi a raccontare tutte le mie avventure carnevalesche non la finirei più, quindi meglio metterci un punto.
Che spasso preparare figlia professionista per la festa. Io e mia cognata, nei giorni precedenti all'evento, avevamo tirato fuori dal baule dei travestimenti alcuni costumi (non troppo originali per la verità) per provarglieli con grande divertimento di tutte e tre. Ballerina no, perché il tutù era troppo voluminoso e le avrebbe impedito di muoversi agilmente e di giocare; Biancaneve e Gitana no perché erano almeno un paio di taglie troppo grandi; orsetto nemmeno (anche se era il suo preferito perché “così spavento tutti”), con tutto quel pelo lo trovavo poco adatto a una festa al chiuso; Po dei Teletubbies da escludere per lo stesso motivo: troppo caldo. E così alla fine abbiamo scelto un delizioso costume da Minnie, con tanto di sottogonna in tulle, coda e culottine di raso bianco.
Alla festa, poi, si è divertita moltissimo, e la sera, tornata a casa, voleva andare a letto travestita da Minnie. A me invece era venuta voglia di trasformare la casa nel Mickey Mouse Club House.
Giovedì si replica. Nuova festa, vecchio travestimento.
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