venerdì 27 agosto 2010

Affetto duenne

Ore 21.00, io e figlia professionista siamo sul divano e stiamo guardando un cartone. A un certo punto mi si avvicina e mi abbraccia:

- Mamma, mi sei mancata tanto
- Ma sono sempre stata qui oggi, a casa
- Sì, però, non eravamo abbracciate

giovedì 19 agosto 2010

Due anni e mezzo: nido o scuola materna?

Siete tutti al mare? Lontani anni luce dalle grinfie della rete? C’è qualche collega genitore che mi può dare una mano a capire?

Perché è da giugno che ci penso, mi arrovello, valuto i pro e i contro e li metto sul piatto della bilancia. Ma la bilancia resta sempre in perfetto equilibrio, qualche giorno sembra pendere un po’ di qua oppure un po’ di là, ma mai che penda in maniera decisa da una parte o dall’altra.

Insomma, dove la mando figlia professionista a settembre? Al nido o alla materna? È nata a febbraio 2008 e proprio non riesco a prendere una decisione.

Il punto è che il nido comunale che ha frequentato nei due anni precedenti è un posto meraviglioso: le educatrici coccolano i bambini, si prendono cura di loro con estrema dolcezza e con grande attenzione; li stimolano; gli insegnano canzoncine e poesie, anche in inglese; li educano all’ascolto della musica, compresa la classica; li mettono su un palco due volte l’anno (e io ancora non ho capito come facciano); li tengono tanto tempo all’aperto (perché hanno un grande parco e il clima qui permette di usarlo buona parte l’anno); li svestono se c’è troppo caldo e li rivestono se, invece, c’è freddo; gli raccontano fiabe e storie meravigliose; organizzano spettacolini di maghi e giocolieri; fanno insieme a loro grandi disegni che poi appendono alle pareti e lavoretti per ogni festa che si possa immaginare; l’alimentazione, poi, è veramente molto curata.

D’altro canto, però, figlia professionista è una bambina molto sveglia. Non ha più il pannolino, nemmeno la notte; mangia da sola in maniera quasi impeccabile; ha una grossa proprietà di linguaggio, per una bimba di due anni e mezzo; e soprattutto ha cominciato a provare il desiderio di stare insieme ai bambini più grandi; è molto socievole e ha una grande curiosità nei confronti delle persone e del mondo. Avrebbe, quindi, tutte le carte in regola per andare alla materna. Il punto, però, è che io, nel paese in cui vivo, una scuola dell’infanzia che risponda alle esigenze di un bimbo così piccolo non l’ho trovata. Può anche darsi che io non l’abbia cercata bene, ma mi è sembrato che le classi miste per età svolgano tutte attività adatte ai bimbi più grandi e, soprattutto, mi è sembrato che due insegnanti siano veramente poche per gruppi di 25/28 bambini di età così diverse. Al nido, il rapporto numerico tra educatrici e bimbi mi sembra molto più rassicurante, oltre che più idoneo.

Insomma, io lo so che figlia professionista è una bambina da scuola materna. È cresciuta tantissimo negli ultimi mesi; è una “bimba grande”, come ama dire lei. Se non ce la mando adesso, dovrò mandarcela a tre anni e mezzo, che mi sembra un pochino troppo tardi. Se solo avessi trovato una sezione primavera...

Non riesco a capire quale sia la cosa più giusta per lei, non riesco a capirlo davvero e questo – lo confesso – mi manda in crisi.

Oggi, comunque, la bilancia pende un pochino di più verso il nido.

mercoledì 18 agosto 2010

Vendetta duenne

Ieri, ore 18.30, apprendista mamma spegne finalmente il PC dopo una giornata di lavoro matto e disperatissimo. Esausta nella mente, ma non nel corpo, corre nella cameretta di figlia professionista. Apprendista papà ha appena finito di raccontarle per la centoduesima volta la favola di Cappuccetto Rosso, divertendosi a imitare il lupo.

- Tesoro, vieni a giocare un pochino con me sul terrazzo?
- Non posso
- Perché?

La duenne afferra con aria di sfida il suo computer giocattolo, lo apre ed esclama

- Devo lavorare. Ho troppo lavoro oggi!

lunedì 16 agosto 2010

La sorella immaginaria

Da qualche giorno figlia professionista ha una sorella immaginaria.

- Mamma, sai che io ho una sorella?
- Hai una sorella, e chi è?
- Si chiama Stellina
- E dove ce l’hai questa sorella?
- Abita nella giungla, subito dopo il ponte...

Dunque, vediamo, mia figlia ha una sorella (immaginaria) che si chiama Stellina e abita nella giungla, al di là del ponte. Le prepara da mangiare, le stira i vestiti, fa progetti per lei ...

Mi devo preoccupare?