giovedì 16 giugno 2011

Consigli per dire addio al pannolino



Bello il video vero? A me è piaciuto molto. I consigli della signora Anita Presterà per dire addio al pannolino      mi sono sembrati veramente interessanti. In questo video, in realtà, compare solo una parte dell'intervista, ma mi sembra utile riassumerla per intero. Ecco dunque le risposte che ha dato la signora Anita durante l'intervista di Huggies. Le domande sono quelle che ci poniamo noi come genitori e che mi sono posta io lo scorso anno quando io e mia figlia ci siamo lanciate nell'avventura che ci avrebbe portate a dire addio al pannolino .
Quali sono i segnali per capire che il nostro bambino è pronto a dire addio al pannolino?
Il piccolo è pronto quando:
si sveglia al mattino con il pannolino asciutto; mostra di essere infastidito dal pannolino bagnato; riesce a stare seduto sul vasino una decina di minuti; mostra interesse nei confronti del bagno e ne è incuriosito; riesce a trattenere pipì e popò; si sente gratificato dopo averla fatta nel vasino; comincia a chiedere di andare in bagno.
Dove e come cominciare?
Nell'intimità della casa, dunque in un luogo conosciuto. Il nido, poi, può aiutare ed essere di sostegno; quindi è importante anche avvisare le educatrici dell'asilo. Una volta presa la decisione di cominciare lo spannolinamento, andare magari a comprare il vasino portandosi dietro il piccolo e sceglierne insieme uno divertente e colorato. Un'idea carina può essere quella di personalizzare il vasino con un gioco creativo. Se il bambino lo gradisce, si può optare per un riduttore.
Per inciso, questa è la soluzione che abbiamo usato noi quasi dall'inizio. Abbiamo cominciato con un vasino verde acido molto comodo, ma Ludovica, mia figlia, era molto attratta dal bagno e allora siamo andate insieme a comprare un riduttore di Winnie the Pooh (il suo personaggio preferito) che usiamo tuttora e che ci portiamo dietro da ogni parte (dai nonni, quando andiamo in vacanza eccetera ...).
Per l'apprendimento si può usare il pannolino Huggies Pull Ups perché ha i disegni che scompaiono quando il bambino lo bagna e quindi diventa un  gioco che aiuta il piccolo ad imparare. A noi è stato utile e ne ho già parlato anche nei post Huggies Pull Ups: impariamo a usare il vasino e Huggies Pull Ups e la fase dello spannolinamento.
Come comportarsi?
Il bambino non va mai mortificato e non si deve fargli pressione. Bisogna affrontare il momento come fosse un gioco; accompagnarlo con allegria e non mostrarsi stufe o impazienti. Armarsi di costanza e ottimismo e cercare di avere un buon approccio sin dall'inizio. Saper ascoltare i ritmi del bambino è importante, non imporre dunque gli orari dei grandi e aspettare le indicazioni del piccolo. Può essere utile creare rituali, che devono però essere sempre piacevoli; per esempio metterlo sul vasino al mattino appena sveglio, dopo i pasti o un abbondante bevuta e la sera prima di andare a dormire. È dunque importante cercare di inserire il vasino in un contesto giocoso, farlo diventare un momento piacevole e quando il bambino riesce a farla lì gratificarlo con bel sorriso e con un grande "Bravo!".
Che ne pensate dei consigli della signora Anita?

 Personalmente, non posso che essere d'accordo. Dire addio al pannolino    è è un percorso che genitori e bambino compiono insieme. Noi, lo scorso anno, abbiamo affrontato questa conquista con grande serenità e - fortunatamente - è andato tutto bene. All'inizio è stato semplicissimo, poi c'è stato un momento un po' difficile che sembrava un regresso, ma con tanta pazienza l'abbiamo superato. Per noi è stato molto utile il rinforzo positivo; a ogni "Brava!" Ludovica si sentiva più grande.
È molto bello crescere insieme ai propri bambini. Questo post è dedicato a mia nipote e alla sua mamma, che in questi giorni hanno cominciato l'avventura per abbandonare il pannolino


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venerdì 3 giugno 2011

Il pesce tarallo (e le ferie in costiera amalfitana)

Siamo stati in vacanza sulla costiera amalfitana. Bé, in realtà, siamo stati anche sulla costiera amalfitana. Ce la siamo presa con comodo e, prima di arrivarci, abbiamo fatto varie tappe. La prima, sabato scorso, a Lecce, per vedere com’era Disney Junior in tour, poi a casa della nonna A. in Basilicata e, infine, ad Amalfi, Positano e Ravello. Viaggiare con una bambina di tre anni è spettacolare. Qualsiasi posto sulla terra diventa il più avventuroso e anche la minima novità è una scoperta degna di un tesoro nascosto.