Figlia professionista è allergica, nell’ordine, 1) alla vista di me che lavoro al computer, 2) allo stare tutto il giorno in casa, 3) al verbo dormire. Eppure ieri si è verificato un miracolo. Non è stata molto bene negli ultimi giorni e quindi era a casa. Dovevo lavorare e non c’era nessuno che potesse darmi una mano e stare con lei. Non avevo scelta: accendere il piccì e fare una preghiera.
La preghiera ha funzionato, la giornata è andata così: ho scritto un articolo sui cosmetici contraffatti, tradotto un paio di cartelle, gestito le trattative con un nuovo potenziale cliente, fatto qualche telefonata di lavoro e persino scritto un post sul blog. Nel frattempo lei ha disegnato, giocato con le Barbie e con le Winx, sfogliato un paio di libri illustrati, sfogliato uno dei miei dizionari senza strappare le pagine, fatto qualche giro in salotto con la sua macchinina senza urtare contro nessun mobile. Poi abbiamo pranzato, le ho letto una favola e… dopo aver detto “mamma, ho sonno”, si è addormentata nel suo lettino (considerato che non dorme più il pomeriggio da mesi ormai, questo è stato un miracolo nel miracolo). Nelle due ore seguenti ho lavorato ancora, preparato la cena e persino fatto una doccia lunghissima. Quando si è svegliata e mi ha chiesto di giocare, avendo avuto una giornata tranquilla e nessun arretrato sulla tabella di marcia, ero molto ben predisposta e così abbiamo preparato il tè per tutte le bambole. Dopo cena mi ha detto:
- Mamma, guardiamo un cartone nel letto?
Dopo dieci minuti di La bella e la bestia, si è addormentata. Erano le 21.30
Non ci potevo credere. Una giornata perfetta. Da quando sono mamma, non ho mai avuto una giornata così facile e credo che questo miracolo non si ripeterà facilmente.
Stamattina, infatti, come spesso accade, è stato tutto un capriccio e un trionfo di “non voglio”: non voglio la colazione, non mi voglio lavare, non mi voglio vestire, non voglio entrare in macchina, non voglio andare all’asilo.
Tutto nella norma. Che bello, però, la giornata perfetta di ieri.
vuoi dire che la luce in fondo al tunnel si vede, forse, a 3 anni?
RispondiEliminama io faccio arachiri qui sulla tastiera ORA!
ma sai che anche la mia é allergica alla vista di me che lavoro al pc???
RispondiEliminaho scoperto che poi se lo faccio sul divano (dove io preferisco) non ho scampo.
quando invece mi metto sul tavolo ho più possibilità!
ed anche la mia è allergica allo stare tutto il giorno in casa.
però io ho un vantaggio: dopo il primo terribile anno insonne, lei ha cominciato ad essere una perfetta dormigliona!
lo so, é pane dal cielo, é la mia salvezza.
La notte dorme tra le 10 e le 12 ore di fila, il fine settimana si sveglia tra le 9 e le 10 e ogni giorno fa un riposino pomeridiano di due ore e mezza!!!
la cosa bella (per me) é che in realtà ho scoperto che non é che dorme, però almeno sta buona a letto (le lascio i giochi in fondo al letto) e non fiata fino a quando non arriviamo per alzarla.
Un miracolo, ti assicuro che sotto questo punto di vista non possiamo chiedere di più!
comunque sei proprio brava a riuscire a lavorare con lei in casa. io posso, appunto, solo quando lei dorme...
Cara Mammasuperabile, forse la luce si intravede intorno ai tre anni, ma, dopo la giornata perfetta di martedì, ieri pomeriggio è stato un disastro e ho dovuto lavorare tutto il tempo con una bambina urlante e andare a fare le telefonate di lavoro in lavanderia ...
RispondiEliminaCara coraggiosissima Maggie, che sei andata a vivere in un posto così lontano (e io che mi lamento per essermi traferita a sole 10 ore di macchina da dove abitavo prima), lavorare con lei in casa è diventata una necessità. Quando era più piccola, paradossalmente era più facile, lavoravo al mattino (mentre lei era al nido) e due ore il pomeriggio (mentre lei schiacciava un pisolino). Adesso, alle 14.00, quando torna a casa dall'asilo è tutta una lotta. Ho imparato a concentrarmi anche in condizioni avverse :) Il mio sogno è riuscire ad avere un ufficio distante almeno un chilometro dal salotto di casa mia, ma al momento non è possibile.