mercoledì 4 gennaio 2012

Calza della Befana io ti adoro

Immagine di naturalbornstupid

Evviva l’Epifania che tutte le feste si porterà via. Non c’è niente da fare;
provo ad amare follemente tutto ciò che accade dal 24 dicembre al 6 gennaio, ma il mio giorno preferito resta quello della Befana. Pure il Capodanno non è male, ma vuoi mettere il fascino della Befana?
Sulla Befana io poi ho un’idea ben precisa ed è la stessa che mi porto dietro sin da quando ero bambina.
La Befana è una vecchietta nemmeno tanto simpatica, che fa quel che può e già questo la rende speciale. A differenza di Babbo Natale, non ha molti mezzi: non ha gli elfi e le renne e il vestito rosso e la slitta. Se ne va in giro su una scopa malandata, vestita che peggio non si può, con un sacco rattoppato che riempie di piccoli e semplici doni. Se sei stata brava, al massimo ti lascerà qualche pensierino; ma se sei stata cattiva cenere e carboni! Babbo Natale non si permetterebbe mai di lasciare carboni; lui, al limite, non passa e non lascia niente, ma bisogna essere stati davvero molto cattivi.
Dunque noi domani sera appenderemo la nostra calza e scommetto che Ludovica il giorno dopo troverà più o meno le stesse cose che avevo elencato lo scorso anno nel mio post Befana: cosa metto nella calza.



Rispetto allo scorso gennaio ci sarà qualche dolcetto in più perché Ludovica quest’anno ha imparato a controllare la sua golosità e merita un premio per questo. Prima se aveva 10 cioccolatini voleva mangiarli tutti; adesso se ha due cioccolatini me ne consegna uno e mi dice di conservaglielo fino al giorno successivo. Credo che la gestione della golosità sia un’importante questione di salute e quindi sono molto contenta di questo risultato.
E poi, data la sua vena artistica, ci sarà un po’ di materiale per disegnare e per fare lavoretti: pennarelli, nuovi pennelli, colla vinilica, cartoncini colorati sparsi un po’ ovunque sul camino (la Befana secondo me non è nemmeno tanto ordinata) e un fantastico libro de Il gatto con gli stivali narrato dal punto di vista degli stivali. Da quando ho scoperto questa collana di fiabe narrate da un punto di vista alternativo me ne sono innamorata e le voglio comprare tutte. Credo che lo spostamento del punto di vista sia un esercizio di grande intelligenza e di grande forza educativa. Nella narrazione, come nella vita.

E nella calza degli adulti cosa mette la Befana? Lo scorso anno avevo scritto un pezzo per benessere village intitolato Befana: a ognuno la sua calza, in cui avevo elencato le mie idee per mogli, mariti, figli adolescenti e qualche amica, e dato che quest’anno non ho nuove idee, terrò buone quelle del 2011.

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