venerdì 23 marzo 2012

Un bernoccolo grosso quanto una pallina da tennis

Avete mai visto un bernoccolo grosso quanto una pallina da tennis? Io sì. Oggi. Sulla testa di mia figlia. Ok, forse non era esattamente quanto una pallina da tennis, però era enorme.
Stamattina ero lì, come sempre, davanti al computer, a lavorare. Anzi no, in realtà stavo facendo una pausa. Dicevo a mio marito che una delle nostre piantine di fragole ha la muffa grigia, una malattia molto fastidiosa per le piantine di fragole. Ecco, stavo parlando della muffa grigia quando è squillato il telefono. Era la scuola di Ludovica.
Quando sono arrivata lì, lei era in un angolo, con la maestra che le teneva il ghiaccio sulla testa e … non immaginavo potesse esistere un bernoccolo così grande e così viola. Aveva il faccino triste, gli occhi lucidi e non riusciva a parlare. Era come sotto shock.

Ludovica non era mai caduta prima; facendosi male, intendo. Anzi no, una volta era caduta, a casa, e si era spaccata un labbro. Io sono eccessiva nell'attenzione; tant'è che mi prendono anche un po' in giro. Se è con me, non la perdo mai di vista; se è con qualcun'altro, mi assicuro che questo qualcuno mantenga un certo stato di allerta. Sono iperprotettiva e sì: sono ansiosa.
L'ho mandata al nido fino a tre anni e mezzo perché il rapporto numerico tra adulti e bambini è più rassicurante. Alla scuola materna, con 30 bambini e un solo insegnante, è normale che qualche volta accada un incidente. Ecco, appunto, un incidente. Un evento imprevisto, che può capitare ovunque. Intendiamoci, non è successo niente di grave e l'edema si è già riassorbito abbastanza. Però ho pensato a tante cose oggi. Ho pensato che a volte ci vuole veramente poco e non è colpa di nessuno. Ho pensato una verità che la mia mente, fino a questo momento, non aveva mai voluto articolare. Ho pensato che non posso proteggere fino in fondo mia figlia.
Non posso proteggerla dagli imprevisti, dagli incidenti, da quelle cose che capitano e basta. Non posso proteggerla dalla vita. Nessuno può proteggere veramente nessuno. E mi sono spogliata di quel delirio di onnipotenza che, in qualche posto nascosto di me stessa, avevo covato; quel genere di delirio che ti fa credere di avere tutto sotto controllo.
La verità è che i figli possiamo solo amarli.

Cercherò di ricordamelo quando si invaghirà di un emo e mi chiederà di andare in vacanza in Scozia con lui; quando vorrà tatuarsi sul braccio il nome del suo fidanzato del liceo; quando deciderà di iscriversi a Lettere anziché a Ingegneria, e tutte le volte che mi verrà la tentazione di costruirle intorno un recinto di bambagia.
Ci riuscirò?

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2 commenti:

  1. Sabato mattina la mia bimba sotto i nostri occhi sempre vigili si è fatta il primo bernoccolo inciampando...ebbene sì anche io sono una mamma ansiosa e ho paura di lasciarla sola anche per pochi minuti, ho paura che una mia banale disattenzione possa provocare qualche incidente delle cui conseguenze mi pentirò tutta la vita.
    Stanotte l'ho sognata adolescente che veniva importunata dai ragazzi in spiaggia...al mio risveglio mi sono spaventata di me stessa e della mia apprensione...aiuto!!!

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    1. Temo che il club delle mamme apprensive, anzi dei genitori apprensivi, conti moltissimi affiliati :)

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