martedì 11 novembre 2014

Una casa a misura di bambino

Ovvero, come riorganizzare la casa quando un umano alto meno di un metro si aggira minaccioso a seminare terrore tra le mura domestiche.
Non ricordo di aver avuto bisogno di grandi riorganizzazioni domestiche quando Ludovica ha cominciato a camminare. Davide è più monello: mette le mani ovunque, usa CD e DVD come fossero frisbee, strappa le pagine dei libri che trova sulla sua strada, mette in bocca ogni cosa gli capiti a tiro… In sintesi: avremmo dovuto chiamarlo Attila.

Ho capito che la casa necessitava di una seria riorganizzazione, il giorno in cui ha fatto cadere per terra una lampada a cui tenevo molto, riducendola in frantumi e – soprattutto – rischiando di farsi male. Per fortuna a casa mia non ci sono molti oggetti sui mobili, però è piena di CD, DVD e libri, tantissimi libri.

La prima cosa che ho fatto è stata creare un angolo giochi nella stanza che viviamo di più, cioè il salone. Si è rivelata un’idea vincente, perché avere a disposizione giochi e TV nello stesso ambiente in cui trascorriamo molto tempo, lo tiene impegnato e focalizzato su attività non distruttive, mentre io riesco almeno a guardare la posta e rispondere alle e-mail di lavoro, quando lui è con me. Il disordine regna sovrano, ma con un po’ di pazienza e i giusti contenitori, la sera si fa presto a ridare un aspetto decente alla stanza.

E poi ho preso alcune altre misure preventive e protettive:

Ho rivestito le sedute dei divani con fantastici copriletto Indira di Ikea. Sono economici, li lavi facilmente in lavatrice e, tra l’altro, in casa mia stanno benissimo. Grazie al loro aiuto, le mani unte e le scarpine sporche non lasciano impronte direttamente sui divani.

Ho spostato CD e DVD che erano ad altezza ometto, fissando in alto (molto in alto), due portadvd/cd, uno per i CD, l’altro per i DVD, e riponendo nel dimenticatoio tutto ciò che non ci entrava. Ho visto l’ultimo film qualche giorno prima che nascesse Davide e ascolto sempre gli stessi quattro o cinque CD. Ho quindi pensato di poter tranquillamente rinunciare ad oggetti che verosimilmente avrei toccato solo per spolverarli. In questo modo, ho anche fatto spazio (e ridotto lo spolverabile).

Per i libri non c’è speranza. Ne abbiamo troppi e poi sono il mio arredo preferito, non voglio privarmene. Ho, quindi, semplicemente spostato in alto quelli a cui tengo di più; se salta qualche pagina di libri che non rileggerei comunque, pazienza.

Tengo tutte le porte chiuse. Ludovica, con i suoi 6 anni e mezzo, ha diritto di giocare con le Barbie e i suoi minuscoli accessori, le perline, le Pinypon, le lego Friends e le tempere. Tutti oggetti pericolosissimi per un bimbo che mette ogni cosa in bocca. Per non privare Ludovica dei suoi giochi, senza correre il rischio che Davide mangi tempere per merenda, i giocattoli restano dentro la cameretta di Ludovica, la porta resta chiusa e la sera, dopo aver rimesso tutto in ordine, si passa la scopa elettrica. Se qualche Pinypon perde una borsetta nella pancia della scopa elettrica, pazienza: ci penserà Babbo Natale a risarcirla. Un’altra porta che deve restare sempre chiusa è quella del bagno, per l’ovvia presenza di creme, detergenti, cosmetici eccetera.

Non ci sono, ovviamente, detersivi ad altezza bambino.

Per il momento, non ho sentito l’esigenza di usare copriprese e paraspigoli.

Avete bambini di 1/3 anni? Che misure avete preso per tutelare la loro sicurezza domestica? E quella dei vostri arredi?

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